Nei pazienti con sindromi coronariche acute, la strategia invasiva è associata ad un aumento della sopravvivenza ad 1 anno
Lo scopo dello studio è stato quello di verificare se una cateterizzazione precoce fosse in grado di ridurre la mortalità nei pazienti con angina instabile ed infarto miocardico senza sopraslivellamento ST.
Sono stati analizzati in modo retrospettivo i dati raccolti nello studio GUSTO IIb.
Sono stati identificati 7.897 pazienti con angina instabile ed infarto miocardico senza sopraslivellamento ST.
Di questi , il 57% ( n=4.536 ) dei pazienti è stato sottoposto a terapia invasiva ed il 43% ( n= 3.361 ) a terapia conservativa.
L’end point primario era rappresentato dalla mortalità per tutte le cause a 30 giorni e ad 1 anno.
La mortalità a 30 giorni è stata del 2,5% nel gruppo terapia invasiva contro il 2,7% nel gruppo di terapia conservativa ( p=0,92 ); ad 1 anno la mortalità è stata 6,2% versus 8,6%, rispettivamente (p=0.005).
Dopo aggiustamento l’hazard ratio di mortalità ad 1 anno nei pazienti sottoposti a terapia invasiva è stato 0,46. ( Xagena2003 )
Cho L et al, Am J Med 2003; 114:106-111
Cardio2003